BIOGRAFIA

…Maurizio Rossi classe ’69, nato, cresciuto nell’isola di Burano, figlio di un pescatore della laguna, tre volte campione di voga nella Regata Storica e qualificatosi per venti volte nella Regata Storica dei gondolini. Alla laguna si devono tutte le sue risorse e i suoi successi sportivi, e all’acqua che riflette nel suo specchio la laguna, la sua scoperta della luce. Ma come ha raccontato Rossi, la consapevolezza di questo senso della luce è venuta molti anni dopo la voga, quando ha cominciato a muoversi per la laguna con la sua barca e senza motivo, in compagnia della sua macchina fotografica. E’ stato quello il momento in cui ha cominciato a scolpire le figure utilizzando la luce come se fosse un martello. La particolarità che rende uniche le sue fotografie, è dovuta agli artifici di servirsi di particolari grandangoli e di enfatizzare il contrasto tra i neri e i bianchi, modellando i volumi delle figure e incidendo le superfici dell’immagine. Ed è per questo che le sue figure sembrano avere la forza monumentale delle sculture. Rossi che si è formato nella competizione, mette alla prova il mezzo tecnico manipolandolo a suo piacimento. Vissuto da sempre tra gli antichi mestieri di un’isola e preavvertendo la loro prossima fine, scolpisce con la luce, immagini che sembrano sculture o bassorilievi, dove le mani rugose di un pescatore, le reti, le anguille e i pesci della laguna rimarranno immortalati e celebrati per sempre. Il fotografo quasi autodidatta, considerando che i suoi studi di fotografia sono limitati ad un breve corso organizzato nel 2014 dal Fotoclub Obiettivo di Burano, ritrova nel linguaggio dell’arte, la possibilità di ricostruire quella dimensione eroica che ha vissuto nella laguna, dove l’uomo e la natura si sfidano giorno per giorno. Il sacrificio del lavoro lascia i suoi segni sul corpo dell’uomo. Rossi che conosce quei segni che ha imparato ad amare sul volto, sulle mani, sulle braccia di suo padre, li cerca negli anziani dell’isola. 


Così nasce l’indimenticabile ritratto di Emma Vidal, la filatrice di merletti di 103 anni recentemente scomparsa. Ma è suo padre il protagonista assoluto dei suoi scatti, fotografato in immagini emblematiche, come quella in cui sta seduto intento a districare le reti da pesca, avvolto completamente dal buio, che potrebbe sembrare un quadro di Rembrandt o una scena drammatica che si svolge sul palcoscenico di un teatro. Tutta l’energia fisica di Rossi va a potenziare le sue immagini, rendendole maestose e inchiodando lo sguardo di chi le guarda. Il riconoscimento che ha ricevuto dalla critica per l’alta qualità del suo lavoro e il soggetto di questo progetto fotografico dedicato ai mestieri della laguna, sono valsi a Maurizio Rossi la straordinaria partecipazione all’apertura dello spazio espositivo dell’associazione culturale Squero di San Trovaso. L’associazione che intende promuovere e tutelare la tradizione della gondola, è impegnata allo stesso modo a proteggere e tutelare l’ecosistema lagunare di Venezia che è uno dei più importanti di Europa. La mostra delle opere fotografiche del maestro di Burano, è ospitata nel contesto della Galleria della Gondola, per stimolare il pubblico a riflettere sull’importanza di preservare l’immenso patrimonio storico e ambientale della laguna. L’augurio è che questi bellissimi scatti così com’è stato per il poeta e scrittore Bruno Passetto che ha scritto i suoi versi partendo dalle fotografie di Rossi, possano ispirare il pubblico e nel contempo accrescere le sue capacità di resilienza, ritrovandosi in quella dimensione eroica ed insieme poetica della nostra splendida laguna di Venezia…

Biografia tratta dal testo critico per la mostra fotografica “scultura di luce” di Roberta Semeraro storico e critico d’arte Venezia, 27 giugno 2019

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